ANDARE A SCUOLA OGGI di Alessandra Campagnano L’anno scolastico appena iniziato ha presentato subito importanti novità destinate a incidere non poco sull’ammodernamento della scuola italiana. Infatti abbiamo avuto il bonus alle famiglie che mandano i figli nelle scuole private, l’immissione in ruolo degli insegnanti di religione mentre ancora non è chiaro come si può evitare la guerra tra gli insegnanti vincitori degli ultimi concorsi a cattedra e quelli usciti dalle scuole di specializzazione dopo la laurea, ovvero tra precari storici e sissini. Di questo anche gli organi di informazione si sono dovuti occupare, ma altri elementi meno eclatanti, ma ugualmente importanti per il buon funzionamento quotidiano delle scuole. Si è continuato nell’opera di riduzione degli organici nella scuola media superiore con il progressivo allineamento di tutte le classi di concorso a 18 ore di lezione frontale in classe, così se manca perché malato o per qualche altro problema un docente, si ricorre alle cosiddette ore eccedenti, ossia alle ore straordinarie dei colleghi, sperando che qualcuno sia momentaneamente libero dall’insegnamento, altrimenti… C’è da augurarsi che non succeda mai nulla di grave, che si possano sempre mandare a casa gli studenti, anche i minorenni, in pratica che lo stellone ci protegga. In questo modo si risparmia, ma questi risparmi come vengono reinvestiti? Da quest’anno dovrebbe prendere avvio la riforma della scuola, la riforma Moratti destinata a rinnovare profondamente la scuola italiana. Però il percorso formativo previsto dalla riforma non è proprio nuovo: la divisione dell’istruzione superiore in due percorsi, uno liceale e uno di formazione professionale, ricorda troppo a chi c’era l’organizzazione scolastica precedente la riforma della scuola media negli anni ’60. E poi con quali fondi si pensa di finanziare la riforma fondata sulla filosofia delle 3 I (impresa, inglese, internet)? |