Si è spento all’età di 93 anni Osvaldo Guidi, nome di battaglia Mandrake, uno degli ultimi partigiani del nostro territorio. Insignito il 25 aprile del 2014 del “Ponte Mediceo” il massimo riconoscimento del Comune di Pontassieve per essere stato testimone del periodo della Resistenza che lo vide in prima linea nel nostro territorio e nei territori che furono scenari della Resistenza. “A Guidi, nato a Pontassieve il 23 gennaio del 1924, va il ringraziamento dell’Amministrazione per aver scelto appena ventenne – si legge nella motivazione del riconoscimento – di combattere per la Libertà dando il proprio contributo, con il nome di battaglia di Mandrake, alla lotta partigiana in particolare sul Pratomagno”. In questi anni Osvaldo Guidi non ha mai abbandonato quei valori e quegli ideali di libertà trasmettendoli e raccontandoli alle nuove generazioni e partecipando in prima linea alle manifestazioni di ricordo organizzate dalle istituzioni.

I funerali si svolgeranno lunedì 16 gennaio alle ore 15, a Pontassieve nella Chiesa di San Giovanni Gualberto a “Villini”. L’amministrazione sarà presente alla cerimonia.

Integrazioni: Osvaldo Guidi, pontassievese doc, nasce nel 1924, a Pontassieve lavora come vetraio per molti anni e ci abita da sempre. Negli anni della Resistenza Guidi, appena ventenne, sceglie con altri giovani come lui di combattere per la libertà ed entra a far parte della Brigata Potente, nome di battaglia del comandante Aligi Barducci, un eroe della Resistenza toscana protagonista di numerose azioni tra cui la liberazione di Firenze nell’agosto del 1944. Guidi dà il suo contributo alla lotta partigiana in particolare sul Pratomagno, tra il Valdarno e il Casentino, con il nome di battaglia di Mandrake che ebbe origine dalla passione di Osvaldo per la lettura dei fumetti americani del celebre mago. Guidi, insieme ad altri ragazzi di Pontassieve, alla fine di luglio del 1944 è fra quei partigiani che, per disposizione del CTLN (Comitato Toscano di Liberazione Nazionale), ricevono l’ordine di convergere su Firenze dove ormai la battaglia è continua. Con la Brigata Potente riescono a raggiungere e ad insediarsi nella parte dell’Oltrarno. La sera dell’8 agosto il comandante Potente rimase mortalmente ferito per lo scoppio di una granata nemica, mentre si stava dirigendo al distretto militare di Piazza Santo Spirito, per accordarsi con le Autorità alleate. Firenze viene liberata ufficialmente due giorni dopo. La famiglia di Osvaldo lo credette morto negli scontri della Liberazione di Firenze invece lui fu tra i fortunati che tornarono a casa e che negli anni si è dedicato a testimoniare e a ricordare quelle vicende e quei giovani che hanno perso la vita per la Giustizia. Di quegli anni turbolenti e destinati a segnare il futuro delle generazioni successive è testimone attraverso la sua storia personale e in molte occasioni Guidi si è reso disponibile a raccontarne vicende ma anche emozioni e sensazioni come la paura costante o la fame incessante. Episodi come dividersi con i compagni dello zucchero salvato dagli attacchi dei tedeschi, con il comandate Potente che si arrabbiava se distribuito iniquamente, diventano Storia con la esse maiuscola capace di catturare l’attenzione degli adulti e dei giovani e permettono di arricchirsi e di comprendere. Con spirito generoso e aperto Mandrake, insieme ai suoi compagni partigiani, è stato sempre presente alle commemorazioni ed è andato più volte a raccontare le vicende della guerra nelle scuole di Pontassieve rinnovando così il suo impegno attivo per la società e con l’intenzione di affidare ai giovani gli ideali di Giustizia e Libertà che lo hanno spinto ad essere partigiano.