Marradi: accoglienza, nessun arrivo di migranti al momento. Lo ha precisato la Prefettura al Comune.

In riferimento a notizie apparse su media locali e rimbalzate anche sui social, sulla base di un’interrogazione presentata dal gruppo Forza Italia all’Unione dei Comuni Mugello sul presunto arrivo di un gruppo di migranti a Marradi, occorre fare un po’ di chiarezza evitando il diffondersi di false o non precise informazioni e allarmismi.

Innanzitutto, la Prefettura di Firenze, che l’Amministrazione comunale ha immediatamente contattato per ottenere chiarimenti, ad oggi smentisce un arrivo di profughi.

Marradi fa parte della Zona sociosanitaria Mugello e partecipa nella Società della Salute nel monitoraggio e controllo dell’accoglienza all’interno dell’ambito istituzionale.

Il Mugello, come già dimostrato e ribadito, partecipa all’accoglienza dei profughi nell’area metropolitana fiorentina con una gestione a livello territoriale e lo sta facendo ben oltre le quote di distribuzione concordate a livello nazionale da Ministero dell’Interno e Anci, con una situazione tale da non poter sostenere eventuali ulteriori presenze. Questa è, tuttora, la posizione dell’ambito istituzionale mugellano che ha ritenuto e ritiene che gli accordi concordati a livello di zona da un lato possono garantire un’accoglienza adeguata e dignitosa delle persone e dall’altro una gestione sostenibile e controllata dell’accoglienza stessa.

Detto ciò, occorre tuttavia precisare che singoli privati possono autonomamente attivarsi con la Prefettura per manifestare la disponibilità di strutture per l’accoglienza senza dover interessare il Comune. E il Comune infatti non era a conoscenza dell’iniziativa di un privato marradese che si è mosso in questa direzione tramite una cooperativa non locale. La realtà è questa al momento: un privato ha manifestato interesse, ma non risulta alcuna decisione.

Siamo convinti, anche in virtù delle esperienze realizzate finora in Mugello, che iniziative di singoli privati possono danneggiare e compromettere l’intero sistema di gestione locale dell’accoglienza concretizzato in gruppi piccoli e diffusi, oltre che l’equilibrio stesso del territorio.

Auspichiamo quindi che una questione talmente delicata e complessa come l’accoglienza possa essere governata attraverso gli accordi tra le istituzioni, così da tutelare i cittadini residenti e le persone che sui territori vengono accolte.