Delle pecore sbranate sono state rinvenute in Mugello nei giorni scorsi. Ennesimi casi di attacchi di predatori, presumibilmente di lupo, denunciati da allevatori nel territorio e in Toscana.

La preoccupazione sale sempre di più tra gli allevatori e anche tra gli amministratori locali. Come mette in luce l’assessore all’Agricoltura dell’Unione dei Comuni del Mugello Federico Ignesti: “Anche nel nostro territorio si stanno facendo frequenti gli episodi di attacchi di pedatori, con tutta probabilità di lupo, con pecore e agnelli uccisi e sbranati. Sono stati denunciati dai nostri allevatori nei mesi scorsi, nelle settimane scorse e gli ultimi sono recentissimi. La situazione, come si vede dal numero sempre maggiore di casi di predazione in Toscana, di aziende agricole che subiscono grossi danni e allevatori esasperati, non può essere sottovalutata. Una situazione che probabilmente è già fuori dell’ordinario e per questo le misure a disposizione non sono sufficienti per fermare questo scempio”. Continua l’assessore Ignesti: “L’allevatore non subisce solo il danno dell’animale ucciso. I capi che sono assaliti dai predatori e si salvano subiscono traumi fino a non essere più idonei per la produzione, con il rischio che si comprometta l’attività o l’esistenza stessa di un’azienda. E’ un allarme serio quello che stanno lanciando gli allevatori e – afferma – occorre recepirlo, in fretta, auspicando azioni urgenti, ordinarie o straordinarie che siano, per superare questa situazione grave e insostenibile, aggravata anche dalla costante siccità. Bene ha fatto l’assessore regionale Marco Remaschi a sollecitare il ministro Galletti affinché la Regione possa attuare il ‘Piano lupo’, che è ancora bloccato a livello nazionale. Chiediamo alla Regione che insista e si faccia promotrice con l’assessore Remaschi di ulteriori iniziative per superare questa emergenza – continua -. Per il nostro territorio abbiamo già interessato la consigliera regionale Fiammetta Capirossi. E a breve – conclude l’assessore Ignesti – convocherò i nostri allevatori e le associazioni di categoria per discuterne insieme”.