Sì alla trascrizione nei registri dello stato civile del Comune delle unioni celebrate all’estero. E’ stata approvata, a maggioranza, nella scorsa seduta del Consiglio comunale di Borgo San Lorenzo una mozione sul “rispetto dell’effettiva parità di diritto di qualsiasi coppia costituitasi per vincoli affettivi”. Qualsiasi coppia, comprese persone dello stesso sesso.

“Per questo tema delicato e sensibile – sottolinea il sindaco di Borgo Paolo Omoboni – c’è necessità di strumenti che funzionano, che siano efficaci. Non ci possiamo accontentare di mere dichiarazioni di principio che però non risolvono i problemi delle persone. E per questo siamo d’accordo, se formalmente possibile – aggiunge -, alla trascrizione nell’archivio comunale dei matrimoni celebrati all’estero, anche tra persone dello stesso sesso”.

La mozione è stata votata dalla maggioranza, con un’unica astensione motivata da convinzioni personali. E un voto favorevole è stato espresso anche da un consigliere dell’opposizione.

“Il sindaco, la Giunta e il Consiglio comunale”, si legge nel documento, “si impegnano, sull’esempio del Comune di Empoli, a verificare la fattibilità rispetto all’emanazione di una direttiva che permetta di trascrivere nei registri di Stato civile tutte le unioni celebrate all’estero”. E si sollecita il Parlamento affinché “modifichi il Codice civile così che gli art. 2 e 3 della Costituzione vengano effettivamente rispettati per garantire l’effettiva parità di diritti a qualsiasi tipo di coppia costituitasi per vincoli affettivi o di solidarietà assistenziale”.

Il registro delle coppie di fatto risale alla fine degli anni ’90 e primi anni del 2000, si legge nel documento, e in Italia è stato adottato da Comuni in ordine sparso, ma senza una reale efficacia: “Anche in presenza di un registro per le coppie di fatto o di certificazione o attestazione, in ogni situazione importante di scelta o decisione civica di uno o dei due componenti la coppia, sia che riguardi l’assistenza ospedaliera o una qualsiasi opzione curativa o assistenziale, sia che riguardi problemi di eredità o quant’altro, il convivente o la convivente – si precisa nel documento – non hanno alcun supporto legislativo poiché la legge fa in ogni caso riferimento al coniuge o ai parenti più prossimi”. Dunque, allo stato attuale, si osserva nel documento, “il registro delle coppie di fatto appare uno strumento superato se non viene modificato il Codice civile come fortunatamente è già avvenuto per i figli cosiddetti ‘naturali’ che sono stati equiparati giuridicamente ai figli ‘legittimi’ con la legge 219 del 10/12/2012”.

Nella mozione si ricorda che il Comune di Empoli con una direttiva permette dal 16 settembre di trascrivere nei registri dello Stato civile tutte le unioni celebrate all’estero.