Quest’anno il Chianti Rufina raddoppia: sarà presente alle Anteprime di Toscana per due giorni consecutivi. Il 15 febbraio per PrimAnteprima, assieme alle piccole Denominazioni Toscane di eccellenza, e il 16 per Chianti Lovers, assieme a tutte le altre sottozone del Chianti. “ PrimAnteprima metterà in luce alcune peculiarità del Chianti Rufina”, dichiara il Presidente del Consorzio Cesare Coda Nunziante, “grazie anche alla presenza in contemporanea dei vini di Carmignano e del Valdarno di Sopra. Con il Chianti Classico sono le zone che possono vantare il più antico esempio di Denominazione di Origine al mondo. La produzione di vini di alta qualità era così consolidata in questi territori da essere inclusa nel bando di Cosimo III de’ Medici che nel 1716 avvertì la necessità di proteggere i prodotti vinicoli toscani provenienti dal Chianti Classico, Rufina – Pomino, Carmignano e Valdarno di Sopra, dalle contraffazioni”. Siamo in una delle zone di più antica tradizione di produzioni di vini di eccellenza in Toscana e sicuramente la zona più alta e più fresca dal punto di vista climatico.

“Si tratta di una realtà ambientale e produttiva unica in Toscana”, prosegue Coda Nunziante, “dove lo specifico microcosmo ecologico e climatico rende possibile il perfetto equilibrio tra vigneti, boschi di abeti, castagneti ed oliveti”. I terreni sono principalmente arenacei e marnosi presentando quindi un prevalente tenore siliceo e micaceo con poca argilla, con importante presenza di scheletro nella parte più alta. Le coltivazioni arrivano fino ai 750 metri, e il clima della fascia produttiva, pur rientrando per buona parte dell’anno nell’area di influenza del clima temperato e freddo, risente soprattutto in estate di quello mediterraneo che ne condiziona in maniera determinante la fase finale del ciclo vegetativo, permettendo di raggiungere un ottimale grado di maturazione delle uve. L’andamento delle temperature è caratterizzato da forti escursioni, con estati calde e inverni rigidi. “Una delle principali caratteristiche dei nostri vini”, conclude il Presidente, “è la loro longevità, che li rende preziosi e ricercati dai collezionisti”.

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