L’inizio di questo nuovo mandato da Sindaca ha coinciso anche con il termine del mio mandato alla presidenza dell’Unione dei Comuni del Valdarno e della Valdisieve e posso affermare che per me è stata un’esperienza molto positiva. Quando ho assunto il ruolo di Presidente, l’Unione stava attraversando un momento difficile e, nei quasi 3 anni del mio mandato, ho lavorato affinché diventasse un Ente che, oltre a erogare i servizi,  li rendesse strategicamente uniformi, mantenendo una visione complessiva delle problematicità di un territorio che accoglie quasi 50.000 abitanti. Una logica nuova e non scontata – soprattutto per Pontassieve, che è il Comune più popoloso della Valdisieve –  e ormai imprescindibile. Il nuovo Presidente Cristiano Benucci, al quale vanno il mio pieno sostegno e la mia completa collaborazione, saprà portare avanti in maniera egregia il lavoro iniziato.

L’Unione dovrà assolutamente sapersi porre anche come soggetto politico, e per far questo serve un ulteriore cambio di passo. Perché se è vero che questo livello istituzionale rende possibile la collaborazione tra i sindaci, è altrettanto vero che dobbiamo andare oltre, abbiamo bisogno di coinvolgere le Giunte, le forze politiche e i corpi sociali. Dobbiamo lavorare a una visione di sviluppo dell’area, coinvolgendo anche i comuni vicini, e fare massa critica verso gli Enti sovraordinati affinché la Valdisieve e il Valdarno possano diventare sempre più un territorio ad alto valore aggiunto, vocato ad offrire servizi di qualità e ad accogliere un turismo qualificato, aree vicine alla città e interconnesse con la città.

Ci sono nodi irrisolti da troppo tempo che non ci consentono di fare il definitivo salto di qualità. Mi riferisco a sanità, mobilità e infrastrutture. Questa legislatura sarà decisiva non solo perché abbiamo deciso di redigere il piano strutturale intercomunale e quindi finalmente avere una visione condivisa e congiunta sul futuro, ma soprattutto perché  saremo chiamati a prendere decisioni importanti sui temi sopra citati e dobbiamo farlo seguendo il filo conduttore della sostenibilità sociale, economica e ambientale. Dobbiamo tornare ad avere degli obiettivi comuni di valle e ad operarci per quelli, dobbiamo costruire delle rappresentanze forti che si prendano in carico le istanze del territorio e le portino nei luoghi di decisione. Dobbiamo imparare, noi amministratori per primi,  a guardare alla nostra zona come a un soggetto unico, con risorse e problematiche che devono essere affrontate con uno sguardo ampio. Ogni amministrazione della zona deve pensarsi come facente parte di un insieme più grande e su quello fondare le proprie azioni. Dobbiamo avere l’ambizione di creare un modello Valdisieve-Valdarno che su alcuni temi fondamentali e condivisi vada oltre il colore politico delle singole amministrazioni e che sia lungimirante. L’interesse generale deve essere il faro che illumina la nostra strada, che ci aiuta a superare i campanili, scardinando la convinzione che ognuno possa farcela da solo.

L’unico modo per far crescere il nostro territorio e renderlo sempre di più un luogo che si distingue per l’alta qualità della vita, delle produzioni locali, dei servizi e del turismo. Vogliamo essere un territorio che guarda in questa ottica al 2030 e al raggiungimento degli obiettivi europei, che fa della sostenibilità e della pianificazione il valore aggiunto sul quale  impostare le proprie politiche e le proprie strategie. Credo che se sapremo lavorare in questa direzione, raccoglieremo presto i frutti e lasceremo un bel testimone a chi verrà dopo di noi.