Fermenting to Connect

“12 giorni nel mondo della fermentazione, tra cultura, salute e sostenibilità”

Dal 7 al 18 ottobre 2023 si è svolto a Vicchio lo scambio giovanile “Fermenting to Connect” in cui 30 giovani tra i 18 e i 30 anni, provenienti da varie regioni di Europa si sono ritrovati per esplorare e approfondire il tema della fermentazione di alimenti e bevande.

I giovani, provenienti da Italia, Slovenia, Croazia, Francia ed Ungheria sono tornati a casa con molti vasetti di cibi fermentati, tante conoscenze in più su questo mondo e una consapevolezza di quanto questo magico processo culinario sia legato a vari aspetti della loro vita quotidiana, del loro benessere e delle proprie tradizioni.

L’iniziativa, finanziata dal programma europeo Erasmus+, ha visto coinvolte 5 associazioni europee: Pachamama APS (Italia), Udruga Vestigium (Croazia), EcoFairly (Francia), Zavod Sobivanje ob gozdu Vojnik (Slovenia), e Szatyor Association (Ungheria).

Gli obiettivi di questo progetto erano la promozione dell’interazione culturale, la valorizzazione del patrimonio culturale e il favorire uno stile di vita sano ed ecologicamente sostenibile.

Il progetto, ideato da Nicolò Michelini e promosso dall’associazione Pachamama APS, ha avuto come fulcro la preparazione di prodotti fermentati quali verdure in salamoia, kefir, kombucha, vino, pane, idromele, miso e molto altro. Questi cibi, un tempo parte integrante delle tradizioni alimentari di ogni paese coinvolto, sono stati riscoperti dai giovani partecipanti utilizzando metodologie di educazione non formale.

“Sono stati 12 giorni di intensa vita comunitaria, dove questi 30 giovani hanno messo tantissime energie per esplorare un tema specifico, quello della fermentazione, che è molto legato a varie tematiche sociali, in primis alla sostenibilità del cibo.” spiega Nicolò, che ha anche facilitato lo scambio. “Abbiamo alternato sessioni per conoscersi e per imparare a lavorare insieme, ad altre più tecniche, dove abbiamo scoperto tantissimi metodi di fermentazione. Il nostro ruolo di facilitatori è stato quello di proporre una struttura di attività, in cui i partecipanti hanno potuto esprimersi e scambiarsi conoscenze in modo orizzontale, conviviale e divertente.”

Una nota degna di merito è stata la presenza dello chef Stefano Frassineti, vera icona del nostro territorio, che ha contribuito a deliziare i palati dei partecipanti durante l’intero periodo di attività. “E’ stata un’esperienza in cui mi sono divertito molto e che mi ha dato molti stimoli anche nella mia sperimentazione culinaria.” dice Stefano “Conoscevo alcuni prodotti fermentati, ma grazie alla presenza di alcuni partecipanti molto esperti ho potuto conoscerne altri, come miso e il tempeh. Sono riuscito anche ad integrare questi cibi nei pasti che cucinavo, proponendo ricette fusion come il tempeh all’uccelletto, che ha avuto molti apprezzamenti!”

Tra le varie attività in cui i partecipanti si sono cimentati c’è stata la presenza con un proprio stand allo storico mercato fiorentino della Fierucola. Qui il gruppo di giovani ha avuto l’opportunità di condividere le proprie esperienze con la comunità locale, avvicinando le persone al mondo della fermentazione e illustrando le opportunità offerte dal programma Erasmus+. “Abbiamo organizzato un’esposizione con tutti i cibi fermentati che abbiamo esplorato durante il progetto, avevamo una postazione per fare assaggi al buio di prodotti fermentati, nonché un tavolo dove insegnavamo ai passanti come produrre barattolini di verdure in salamoia.” dice Matilde, 26enne partecipante italiana “Scambiare opinioni con i turisti e con la gente del posto, ascoltare le storie di come le loro nonne utilizzavano i fermentati e donare alcune “madri” di questi prodotti mi ha fatto sentire quanto quello che stavamo facendo avesse un impatto nel territorio.”

Il progetto “Fermenting to Connect” si è rivelato un successo, unendo culture, valorizzando tradizioni e promuovendo uno stile di vita sano e sostenibile attraverso la magia della fermentazione alimentare.
“Ci auguriamo di ripetere iniziative come questa.” dice Michele Iagulli, responsabile amministrativo del progetto “E’ importante che piccole associazioni del territorio riescano a costruire partenariati con realtà simili di altri paesi europei. Questo scambio di esperienze e capacità è fondamentale per aumentare l’impatto sociale dei nostri progetti”

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Fonte: SieveOnLine Network - http://www.sieveonline.it/